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Quando questo mondo era agli albori, prima che uomini o bestie errassero su queste terre, ci fu una guerra nei cieli. Gli immortali in quell'epoca ritenuti incapaci di morire, scoprirono il potere di uccidersi l'un l'altro. In quella guerra fu smarrita un'arma di inimmaginabile potere: L'arco di Epiro.. I vincitori si proclamarono Dei mentre i vinti furono ribattezzati Titani e imprigionati per l'eternità nelle viscere del monte Tartaro. Passarono eoni, l'umanità prosperò, e la grande guerra si cancellò dalla memoria. Ma il male che un tempo fu è riemerso.Presto giungerà il vostro tempo, la lotta contro il male non finisce mai, la guerra si spingerà fino ai cieli e voi sarete li a combattere per il vostro futuro.
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These rocks
don't lose
their shape

Ogni tanto gli Dei tornano ad affacciarsi sul golfo della pianura delimitato dalle montagne lontane, e applaudono e gridano stando sospesi lassù sopra le nostre teste, mentre assistono alle rappresentazioni di un autore che sa mescolare come nessun altro la tragedia e la farsa, e che si esprime con le vicende degli uomini pur restandone assolutamente estraneo: il tempo! Se gli uomini non esistessero sulla terra, lo spettacolo del tempo si ridurrebbe a ben poca cosa; ed è per questo motivo che gli Dei li hanno fatti esistere. Gli Dei di Omero – è risaputo – sono degli eterni bambini, e tutto li diverte: anche l'aggregarsi e il dissolversi delle nuvole, anche il cadere delle foglie in autunno e lo sciogliersi delle nevi in primavera hanno il potere di fargli schiudere le labbra, e di far scintillare i loro denti immortali; ma perché l'universo intero rimbombi delle loro risate bisogna mettere in scena ciò che il tempo sa fare con gli uomini, dappertutto e in quella pianura circondata dalle montagne che è, appunto, il loro teatro. La visione pagana era olistica; gli dei non erano distinti dalla specie umana, in una sfera ontologicamente separata: la divinità non era essenzialmente differente dall'umanità. Per questo non c'era bisogno di una speciale rivelazione degli dei o di una legge divina che discendesse sulla terra dall'alto: gli dei e gli esseri umani erano nelle stesse condizioni, con la sola differenza che gli dei erano più potenti e immortali.


  «Il tuo sangue è speciale...Perché è il sangue di un dio»
«Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia»
«Siamo artefici del nostro destino o siamo in balìa di forze oscure? Una domanda centrale da sempre ma che oggi va facendosi ancor più pressante in questa epoca così veloce e così “liquida”»

 
«Ti dirò un segreto, una cosa che non insegnano. Gli Dei ci invidiano, ci invidiano perché siamo mortali, perché ogni momento può essere l'ultimo per noi, ogni cosa è più bella per i condannati a morte... E tu non sarai mai più bella di quanto sei ora, questo momento non tornerà...»
    
«Tutte le anime degli uomini sono immortali, ma le anime dei giusti sono immortali e divine.»